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Cos'è l'ecommerce
Il commercio elettronico, ecommerce, è una modalità di commercio prevede l'acquisto di beni e servizi attraverso transazioni on-line.
Forma di scambio di beni inedita sino a pochi decenni fa, rappresenta una rivoluzione trasformativa e una svolta dirompente nel modo di intendere e praticare il commercio per gli individui, le società, la politica, i mercati e il mondo del lavoro.
Il commercio è un tratto distintivo della popolazione umana, attività che sin dall’antichità è connessa con il fiorire delle società, dei viaggi, dei contatti, della cultura, della scienza e della politica.
Dalle grandi civiltà asiatiche, all’Africa di Sumeri, Babilonesi ed Egiziani, fino ai Fenici, Greci e Romani, passando per la Via della Seta, le vie delle Spezie e gli intensi traffici nel Mar Mediterraneo, lo scambio di merci è l’attività economica che attraversa la nostra storia e trasforma inevitabilmente sia le proprie modalità di attuazione che la società e le nostre abitudini.
Il fenomeno del commercio si è modificato esso stesso attraverso il tempo, grazie a nuove conoscenze, a innovazioni industriali e tecnologiche. Ha avuto una sua evoluzione e, pur mantenendo un’anima immutata che prevede lo scambio di beni, le modalità con cui si esplica si rinnovano costantemente influenzando a più livelli il mondo della vita umana.
Possiamo considerare l'ecommerce la più recente tappa evolutiva della lunga storia del commercio.
Un'avventura avvincente costellata da menti pionieristiche che scrivono - letteralmente - il recente evolversi di questa attività.
Breve storia dell'ecommerce
Per tratteggiare una breve storia dell'ecommerce volgiamo lo sguardo agli inizi degli anni settanta, nostro passato recente, quando, in forma ancora embrionale, comincia a farsi strada l'idea di commercio elettronico, complici la successiva nascita del web, le innovative scienze informatiche, le svolte digitali e tecnologiche, l'ingegneria di nuovi hardware sempre più sofisticati che caratterizzano gli ultimi decenni del secolo scorso, esplodendo nel ventunesimo. Realizzazione in continua evoluzione di un'idea il cui impatto segnerà in modo dirompente le future generazioni.
In un breve lasso di tempo l'ecommerce ha avuto una crescita esponenziale, diventando la modalità di acquisto e di vendita, strumento principe per le transazioni on line di beni, servizi e denaro, per larga parte della popolazione mondiale e per le attività economiche e amministrative.
Come è noto lo shopping on-line è una pratica comune per molti di noi e durante l'emergenza pandemica si è dimostrata essere una risorsa preziosa, per i consumatori, per i merchant e per la Pubblica Amministrazione.
Per risalire dunque alle origini della nascita dell'ecommerce e cominciare il viaggio, facciamo un salto nel 1970/71 quando gli studenti di Stanford e il laboratorio di Intelligenza Artificiale dell'Istituto di Tecnologia del Massachusetts, usando il progetto ARPANET ( Advanced Research Projects Agency Network), organizzarono una vendita di cannabis. Come ebbe a descrivere John Markoff questo evento rappresentò "l'atto determinante dell'ecommerce" ("the seminal act of e-commerce").
Da questo simpatico fatto consumatosi in laboratori statunitensi di Intelligenza Artificiale, che sfiora l'aneddotica contemporanea, si snodano una serie di importanti eventi a cascata e in più parti del mondo che alimentano lo sviluppo e la realizzazione del commercio elettronico come lo conosciamo oggi.
Dal 1972 ai primi anni ottanta sono innumerevoli i precursori e le esperienze che contribuiscono all'edificazione del mondo del commercio elettronico: troviamo i primi processi di transazioni on-line, la dimostrazione dello shopping on-line ad opera di Aldrich, l'introduzione degli ordini on-line della Telecom France, sino ad arrivare al 1982 quando nasce la prima compagnia ecommerce della storia: la Boston Computer Exchange.
Arriviamo alla fine degli anni 80 e inizi dei novanta quando un passo decisivo per la successiva diffusione dell'ecommerce lo si deve all'invenzione ad opera di Tim Berners-Lee, il World Wide Web, che permise l'accessibilità e la consultazione e la lettura di pagine e documenti in rete da utenti esterni. L'idea di creare una conoscenza condivisa, aperta, democratica e accessibile da ogni parte del globo. Come scrisse nel suo libro L'Architettura del nuovo Web l'informatico britannico: "Il Web è più un'innovazione sociale che un'innovazione tecnica. L'ho progettato perché avesse una ricaduta sociale, perché aiutasse le persone a collaborare, e non come un giocattolo tecnologico. Il fine ultimo del Web è migliorare la nostra esistenza reticolare nel mondo."
Il 6 agosto 1991, quando Berners-Lee manda un messaggio al newsgroup alt.hypertext per far conoscere il Web al resto del mondo, è leggendariamente considerata la data di nascita del World Wide Web
("Rete di grandezza Mondiale").
Dopo un lungo percorso nasce il web.
Gettate le basi dell'internet moderno, il successo del web e l'inizio dell'ascesa diffusione dell'ecommerce li narrano i numeri. Dopo pochi anni gli utenti attivi sul web, grazie al rilascio del software per il browser Mosaic, ideato da Marc Andreessen, raggiunsero il milione, oggi sono 4,3 miliardi. Nel 1994, il primo acquisto on-line pagato con carta di credito è un cd di Sting su NetMarket. E' lo stesso anno in cui il nuovo browser Netscape Navigator fornisce un protocollo di sicurezza per le comunicazioni sicure e protette, l'SSL, utilizzato anche per i pagamenti.
Arriviamo al 1995 quando entrano in scena attori fondamentali per la storia e l'evoluzione dell'ecommerce.
Jeff Bezos che lancia il marketplace Amazon.com con l'idea originaria di vendere libri in tutto il mondo grazie alla creazione di una libreria senza confini, alla sua apertura si autodefinì "la più grande libreria della terra". Un negozio che fu progettato per vendere tutto e che solo on-line poteva esistere. Dopo pochi anni Amazon.com è l'esempio più imponente di ecommerce al mondo ed è dedicata all'imprenditore statunitense nel 1998 la copertina di uomo dell'anno del Guardian. Oggi uno tra i più clamorosi esempi di negozio globale on-line.
Lo stesso anno Pyerre Omydiar fonda AuctionWeb, oggi eBay, sito ecommerce di aste on-line che consentiva transazione tra persona e persona (Customer to Customer - C2C). Il successo è repentino, le transazioni aumentano esponenzialmente di volume e presto si aggiudica il primato di miglior sito di aste on-line. Oggi eBay è diventato un marketplace globale che conta 112 milioni di utenti attivi. In Italia è ad oggi tra i primi siti di commercio elettronico.
Sono anni di fermento e movimento verso la forma di commercio on-line ed è nel 1998 che Jack Ma con 18 amici corona il suo sogno di creare una ecommerce: fondano Alibaba Online. Progetto che si inserisce nelle trasformazioni socioeconomiche della Cina di quegli anni, con l'intento di creare nuovi posti di lavoro e l'obiettivo di sviluppare il mercato cinese. Oggi è Alibaba Group, il cui impatto sull'economia globale conta pochi precedenti.
Siamo alla fine del ventesimo secolo e nasce Paypal. Confinity, società dedicata alla produzione di software di sicurezza, nel 1999 crea PayPal, un servizio per la transazione di denaro. Acquisita in parte l'anno successivo dall'azienda di Elon Musk, X.com prima ideatrice di una banca on-line. Acquistata da eBay, Paypal, è divenuta il sistema standard per i pagamenti all’interno dei siti d’aste online ed è uno dei metodi di pagamento più utilizzato nei pagamenti on-line.
Il successo di questa nuova forma di commercio è attestato in continua crescita nei primi decenni del ventunesimo secolo e le statistiche confermano come l'utilizzo dell'ecommerce sia sempre più diffuso, come descritto dagli ultimi dati in Dati e-commerce, crescita ed evoluzione in Italia e nel mondo. La filiera del commercio elettronico ha dato vita a continue trasformazioni sia strutturali che sovrastrutturali, incidendo in modo decisivo nella società.
Questo trend ha reso necessari interventi sul fronte legislativo e ha dato vita a nuove regolamentazioni e politiche economiche, modifiche e investimenti in infrastrutture, ha potenziato la rete logistica e ha permesso la nascita di nuove figure lavorative. Ha introdotto nuove abitudini, un lessico specifico e sigle per nominare le forme di ecommerce e il suo mondo, un'iconografia associata, se vogliamo così chiamare i set di icone e immagini che permettono di orientarsi negli acquisti e nelle vendite, per caratterizzare visivamente il commercio elettronico.
Classificazione dell'ecommerce
Ad oggi principali tipologie di commercio elettronico si distinguono in base al criterio che utilizziamo per la classificazione.
In base alla natura dei soggetti coinvolti nella transazione, sono classificate con acronimi.
B2C - Business to Consumer
Le ecommerce B2C sono le piattaforme di commercio elettronico più conosciute il cui modello di vendita si rivolge dall'azienda al consumatore finale, il quale acquista il bene o il servizio su siti ecommerce o marketplace.
Questa tipologia si è sviluppata soprattutto grazie alla rapida diffusione di internet sia negli uffici che nelle abitazioni. Le aziende hanno potuto far conoscere i propri prodotti e raggiungere i propri acquirenti a distanza e i consumatori acquistare beni e servizi di loro interesse direttamente da casa, senza bisogno di spostarsi.
Il successo delle ecommerce B2C ha mostrato negli anni un costante andamento di crescita e la sua diffusione risulta aumentare costantemente.
B2B - Business to Business
Questo modello ecommerce permette le transazioni commerciali tra aziende e non riguarda il consumatore finali di beni e servizi. La differenza rispetto al modello precedente è che qui i prezzi sono solitamente non fissi e variabili a seconda degli accordi tra gli attori. Questa modalità di commercio ha permesso alle aziende di snellire le tempistiche degli ordini, delle forniture e dei pagamenti rendendoli più agili e fluidi.
C2B - Consumer to Business
In questa tipologia di vendita è il consumatore che si rivolge alle aziende proponendo attraverso piattaforme, blog, forum o annunci i suoi prodotti.
Anche in questo caso la possibilità di avere un rapido e poco dispendioso accesso alle tecnologie e alla rete ha permesso a una larga parte di utenti consumatori di di diventare vendors.
C2C - Consumer to Consumer
Questo modello di business permette lo scambio e la vendita diretta di beni tra consumatore e consumatore. Per far ciò è necessario per la maggior parte dei casi di un supporto di terzi: marketplace, ad esempio; che permettono inserzioni di privati e transazioni tra privati, come sono eBay ed Etsy tra i più noti.
B2A - Business to Administration
Quando i rapporti di natura commerciale (o comunicativa) avviene on-line tra aziende e Pubblica Ammnistrazione siamo in presenza di questo modello.
A2B - Administration to Business
L'inverso del precedente lo troviamo quando la Pubblica Amministrazione si rivolge alle aziende per vendere beni e servizi on-line.
C2A - Consumer to Administration
Forma di scambio on-line recente tra privati e associazioni governative/amministrative o il governo stesso.
A2C - Administration to Consumer
Transazione inversa, tra associazioni governative/amministrative o il governo stesso e privati cittadini. Un esempio è il pagamento delle tasse on-line.
Utilizzando come criterio la modalità in cui si realizza lo scambio del bene l'ecommerce può essere così classificata:
Diretta
Quando la transazione avviene esclusivamente on-line, per via telematica ci troviamo di fronte a questa tipologia ecommerce. Acquistiamo un bene digitale o un servizio realizzabile solo via internet, per esemplificare i servizi di home banking, l'acquisto di un software.
Indiretta
Quando l'ordine e la transazione del pagamento avvengono on-line, ma si acquista un bene fisico che deve essere spedito fisicamente all'indirizzo dell'acquirente.
Mista
Quando l'ordine e la transazione del pagamento avvengono on-line, ma il bene acquistato verrà poi ritirato presso una sede fisica dall'acquirente.
Cibernetica
Quando l'acquirente acquista un bene e/o un servizio interfacciandosi a software integrati su siti ecommerce. Un esempio è la ricarica telefonica.
Distinguendo in base alla gestione del magazzino avremo due tipi di ecommerce:
Hub
Dall'inglese "snodo", ci si riferisce a tutti i siti ecommerce il cui venditore è il proprietario e gestisce un proprio magazzino fisico.Questo modello da un lato permette una gestione autonoma del flusso logistico, da un altro necessita di investimenti per la gestione e la popolazione del magazzino.
Dropshipping
Dall'inglese "triangolazione", ci si riferisce a tutti i siti ecommerce che vendono prodotti di terzi, perciò il catalogo prodotti presente sul sito necessita di una fornitura esternalizzata e il magazzino fisico non gestito dal proprietario venditore del negozio on-line.
Le nuove frontiere
In questo breve excursus concludiamo con un cenno all'esplorazione delle nuove frontiere e agli orizzonti a cui si sta aprendo il commercio elettronico e il suo costante rinnovamento nei saperi e nelle tecnologie utilizzate.